Uomo politico italiano. Giovanissimo, combatté a San
Martino (1859) nelle file dell'esercito piemontese. Fu poi con Garibaldi a
Milazzo (1860) e sull'Aspromonte (1852). Nel 1863 si schierò ad Atene con
gli insorti repubblicani. Arrestato e in seguito amnistiato, si trasferì
in Egitto e poi a Londra, da dove accorse in difesa della Comune parigina,
riportando una grave ferita. Condannato a morte nel 1871 dal governo Thiers,
ebbe la sentenza commutata in otto anni de deportazione nella Nuova Caledonia.
Quando tornò in Italia, fu condannato a vent'anni di lavori forzati per
aver ucciso un poliziotto in Egitto nel 1867. Ottenne la grazia dopo tre anni di
carcere. Nel 1897 fu nuovamente in Grecia e nel maggio combatté a Domokos
a fianco di Ricciotti Garibaldi e degli altri volontari italiani contro i
Turchi. Socialista anarchico e internazionalista, ostile alla corrente
socialdemocratica e fortemente critico nei confronti di tutto il socialismo
italiano, si trasferì a Parigi e non tornò in patria neppure dopo
la sua elezione a deputato (1914) che, pertanto decadde (Anzio 1844- Parigi
1918).